Attenzione: a parte Portogruaro, si giunge ai  mulini attraverso strade di campagna a volte strette, a volte difficili. In un caso anche impossibile da percorrere per un camper: è via Bassa, nel tratto che va da San Nicolò (Portogruaro) al centro di Portovecchio. La ragione: il passaggio sotto l’autostrada, troppo basso e troppo stretto. Bisogna scegliere altri percorsi. Forse esistono anche altre strade impossibili. Mai ostinarsi; quando serve, meglio lasciare il camper dove si può farlo in sicurezza e raggiungere l’obiettivo in bicicletta, o a piedi.

Il mulino di Boldara, sul fiume Lemene
watt il mulino ha ospitato il primo generatore elettrico del paese

PORTOVECCHIO dove le macine girano in villa

Il mulino di Portovecchio si trova all’interno del parco di una villa del XVII secolo che appartiene alla famiglia Furlanis. In precedenza, era stata proprietà della famiglia Bombarda; prima ancora, dei Michiel e dei Loredan. In estate, il parco è il luogo più fresco nel raggio di chilometri. Il mulino fronteggia la villa, che comprende anche un piccolo oratorio, dedicato alla Beata Vergine Addolorata.

fiume Lemene, Boldara: la coppia di cigni del laghetto
l'angolo del mulino, uno scorgcio della villa, l'oratorio

Il parco si estende su una superficie di undici ettari. È un’area umida, attraversata dal sentiero principale che unisce due cancelli di ingresso. Crescono aceri, carpini, frassini, ontani, olmi, pioppi. Tra gli uccelli che volano nel bosco sono stati osservati codibugnolo, colombaccio, picchio rosso, picchio verde, rigogolo, torcicollo. Nell’acqua, nuotano anguille, cavedani, lucci, spinarelli, tinche, trote.

un cartello legato ad un ontàno ne illustra le caratteristiche
il sentiero lungo la riva sinistra del Lemene, a Portovecchio
fiume Lemene, Boldara: un sentiero nel parco

l'alta e la bassa

Portovecchio è una frazione di Portogruaro. La si incontra a nord, risalendo il Lemene; il nome si legge già in un documento che risale al basso medioevo, e nel quale è citato come Portuveteri. Gli abitanti distinguono una parte alta (l’abitato ed i campi sulla riva sinistra) ed una bassa (la strada, l’abitato ed in campi sulla riva destra). Andando dal ponte posto in centro del paese verso sud, sulla riva sinistra corre un sentiero alberato, ben tenuto, con fondo in ghiaia ed un paio di panchine in legno. Probabilmente, una antica alzaia. Lungo la bassa, sia a monte che a valle si incontrano due chiesette (cisiol, in dialetto locale). Una, verso San Nicolò e Portogruaro, è piuttosto piccola: un tabernacolo dedicato a San Rocco. L’altra, dedicata a Santa Elisabetta, lungo via Frassinedo (continuazione di via Bassa) ed ormai già nei pressi di Boldara (comune di Gruaro) è preceduta da un piccolo portico. Fino agli anni del secondo dopoguerra vi si tenevano funzioni religiose.

fiume Lemene: Boldare, salto d'acqua
due cigni adulti e tre giovani pattugliano il fiume
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Balanzin | Viaggi tra le righe

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