Attenzione: a parte Portogruaro, si giunge ai mulini attraverso strade di campagna a volte strette, a volte difficili. In un caso anche impossibile da percorrere con un camper: è via Bassa, nel tratto che va da San Nicolò (Portogruaro) al centro di Portovecchio. La ragione: il passaggio sotto l’autostrada, troppo basso e troppo stretto. Bisogna scegliere altri percorsi. Forse esistono anche altre strade impossibili. Mai ostinarsi; quando serve, meglio lasciare il camper dove si può farlo in sicurezza e raggiungere l’obiettivo in bicicletta, o a piedi.

tra Veneto e Friuli avvolto in un silenzio quasi perfetto

MULINO DI STALIS macina nei luoghi di Nievo

Una ragazza in bicicletta racconta di aver pedalato fino al mulino per controllare le libellule. Quelle blu, sostiene, sembrano aver disertato, quest’anno. Eppure, afferma, le hanno avvistate a Boldara, un paio di chilometri più a valle. Un uomo, seduto su di una panchina sistemata all’ombra di un grande albero, sfoglia un quotidiano.

È un pomeriggio calmo di piena d’estate. Il fruscio dei fogli si propaga (presumo) fino all’orizzonte sopra la campagna immobile. I suoni sono pochi, e nettamente distinti l’uno dall’altro: l’acqua gronda dalle pale della ruota; il ruscello gorgoglia tra la riva ed il mulino. Nell’ombra del bosco, un cinguettio. Il battere sul legno dei tacchi di una coppia di donne mentre attraversano il ponticello. Un trattore lontano, in fondo alla lunga strada in terra battuta, detta il tempo con il ritmo del motore.

 

 

La strada in terra battuta che, dal mulino, si allontana verso nord-est è via Venchiaredo. L'abitato, e la sua fontana, sono due dei molti luoghi raccontati da Ippolito Nievo ne “le confessioni di un italiano”. Stanno, in parte, proprio tutt’attorno: i paesi di Condovado e Teglio; il castello di Fratta. Portogruaro. Un cartello accanto al mulino invita a considerarlo come tappa di un itinerario storico e culturale. Fornisce due riferimenti per chi sia interessato a conoscerlo o a percorrerlo: la biblioteca di Fossalta di Portogruaro (telefono 0421-789513) e la biblioteca di Cordovado (telefono 0434-690265).

il Lemene a Stalis: il sole filtra a fatica tra la folta vegetazione
Il sole filtra a fatica attraverso la folta vegetazione della riva
il fiume Lemene a Stalis: libellula

l'Aquila ed il Leone

Per raggiungere il mulino si percorrono strade di pianura che attraversano una campagna rigogliosa, ben tenuta, solitaria. La ragazza in bicicletta sostiene che il mulino sia in Friuli; l’uomo dal quotidiano frusciante concorda. Deve trovarsi però giusto al confine: due alti quadrelli in legno infissi nel terreno lungo il ciglio della strada in terra bianca che lo sfiora portano incisa su un lato l’aquila del Friuli e, su quello opposto, il leone di San Marco.

mulino di Stalis: un cippo che segna il confine tra Veneto e Friuli
fiume Lemene: le pale del mulino di Stalis

In molti casi, le ruote dei mulini non trascinano più le macine. Mantengono, non di meno, una funzione: come ingranaggi di un orologio, ruotando scandiscono il trascorrere del tempo.

Il mulino di Stalis è rimasto in attività sino agli anni '60 del secolo scorso.
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Balanzin | Viaggi tra le righe

testi ed immagini © Balanzin / Viaggi tra le righe

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